I problemi della scuola in Italia sono sempre in primo piano. Si
dibatte su tutto, ma resta sempre in ombra il modo dell'insegnare, che è poi la
strada concreta per raggiungere le finalità ideali di una scuola pubblica in un
paese democratico.
Sembra utile mettere in rete una
esperienza di otto anni, due gruppi di scuola primaria, in una realtà romana,
quartiere Cinecittà Don Bosco. I
riferimenti metodologici e ideali vanno
a Rodari, Don Milani, Bruno Ciari, Mario
Lodi, Emma Castelnuovo, Lucio Lombardo
Radice.
Uno sguardo retrospettivo sul lavoro svolto
dai ragazzi è possibile grazie alla continuativa realizzazione dei giornalini
scolastici che ora è possibile mettere in rete.
Col primo gruppo-classe, sezione
A, dalla prima elementare alla quinta, sono stati realizzati sei numeri del
giornalino “Senza Paura”, per complessive 244 pagine. A questi vi si sono
aggiunti due supplementi particolari. In terza classe un numero “ Favole”di 37
pagine e in quinta un supplemento di ricerche “Roma barocca” di 37 pagine.
(Mettere le copertine dei sei
numeri di senza paura e dei due numeri dei fascicoli speciali)
Col secondo gruppo-classe, sezione
B, dalla terza alla quinta elementare, sono realizzati due numeri del
giornalino “Letterona” uno in terza di 34 pagine e uno in quinta di 60 pagine.
(mettere le due copertine di
Letterona” III classe e V classe)
Con questo secondo gruppo di
scolari, si è realizzato un gemellaggio con settimane di scambio tra Roma e
Reggio Emilia, che ha stimolato ricerche e approfondimenti sui beni culturali
delle due città, riportati in ben quattro fascicoli speciali, due in terza
classe, uno in quarta e uno in quinta.
Il primo sul quartiere “In cerca di storia” di 12 pagine; il secondo “Roma dalle origini all'impero” di
16 pagine. Il terzo fascicolo è di 38 pagine su “Roma nel Medio Evo”. Il
quarto è “Roma di ieri” di 33 pagine.
Dalle date e dalle caratteristiche
estetiche di questi giornalini
scolastici se ne intuisce la tecnica di realizzazione, fatta di originali ritagliati incollati e disegnati e
alla fine fotocopiati. Quindi lavoro lungo e faticoso, reso possibile non solo
dal coinvolgimento degli scolari, ma negli anni, dalla collaborazione di mamme genitori e
amici. Nel caso in oggetto, sono stati determinanti i familiari dell'insegnante
e l'aiuto materiale del sindacato edili CGIL che ha consentito l'uso della
fotocopiatrice con il lavoro volontario fuori orario di una
impiegata amica.
Mezzi e tecniche oggi
assolutamente superati. Addirittura la
fotocopiatrice era ancora in bianco e
nero. Oggi la digitalizzazione, diventata familiare anche ai ragazzi piccoli,
può facilitare realizzazioni anche complesse, non solo scritte, ma
illustrate, registrate e in sonoro.
Per rendere più agevole la
consultazione del materiale, lo si è suddiviso in capitoli secondo temi di
insegnamento, con le necessarie note
informative.
Ciò che ha caratterizzato questa esperienza
, è stata la didattica dei beni culturali. Infatti tutti i fascicoli
speciali, escluso quello con le favole, sono il frutto di questo grande lavoro
di ricerca e approfondimento. In totale sono 136 pagine, senza contare che
anche nei giornalini normali, lo studio
e le osservazioni sui beni culturali
occupano moltissimo spazio : Museo Etrusco e Musei vaticani, foro Romano, il
Campidoglio, gli acquedotti , le torri , castel Sant'Angelo, Canossa e il romanico a Reggio Emilia, Raffaello e Donatello a Firenze. Addirittura
molte favole o scenette immaginarie si innestano e nascono dalla
conoscenza dei beni culturali.