Altra grandissima fortuna ci è venuta dal Comune di Roma, dove era assessore il mitico Renato Nicolini che, oltre a inventare l'Estate romana, aveva messo a disposizione delle scuole gli operatori di didattica dei beni culturali, ciò che mi ha fatto conoscere la meravigliosa Alberta Campitelli, mia grande aiutante nell'insegnamento della storia. Con lei, per quindici anni, i miei alunni hanno avuto Roma come un libro, per leggervi la vita, le opere, l'arte e i problemi di tutte le generazioni che ci hanno preceduto sotto questo cielo.
Si comincia naturalmente a guardare attorno a casa. Giochi
intorno al palazzo, il giardino sotto casa mia, (pag 21 e 23, giornalino di seconda A, aprile 1978) poi si va in missione
un po' oltre, al centro della città, ai musei in classe terza, l'Egizio,
l'Etrusco e il Campidoglio
(Pag 20 e 22 del
giornalino n. 5 terza A maggio 1979).
Finalmente in quarta, si vanno a scoprire i tesori della
storia sotto il nostro naso, con la guida della dottoressa Campitelli, muniti
di registratore, oltre che di blocchetti di appunti individuali. Ne vien fuori
una ricerca collettiva imbastita faticosamente in più tempi, ascoltando la
registrazione e i ricordi di tutti, poi dettata, trascritta e illustrata alle
pagine (8, 9, 10 e 11 del n.6, aprile 1980), ma più vivamente raccontata con
testi spontanei da Giorgio, Marina, Sabrina, Stefano.